Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

 

 

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PSICOLOGIA MEDICA E IL GRUPPO OPERATIVO
Due esperienze a Treviso con i medici di famiglia e ospedalieri

Si e concluso a Treviso, il 25 maggio 2010, il ciclo di nove incontri a cadenza quindicinale presso la FIMMG del corso “Psicologia Medica e Gruppo operativo” [*]. Organizzato e condotto dalla dssa. Maria Gabriella Sartori in collaborazione con il Segretario della FIMMG, dott. Brunello Gorini.
Si tratta del secondo corso di questo tipo, (il primo svolto nel 2007) proposto a medici di tutte le specialità, con il modello del Gruppo Operativo, «eterogeneità dei membri e omogeneità del compito», nel setting del piccolo gruppo e/o del gruppo classe.

PREMESSA, ascoltando il paziente
Il medico di famiglia è il professionista della salute che incontra per primo il paziente, sia nel suo ambulatorio, che nella famiglia di appartenenza, e nel territorio. Le richieste d’intervento non sono indirizzate soltanto a capire i sintomi organici, bensì alla persona nella sua totalità. Il problema su come intervenire, come aiutare il paziente, ci porta alla necessaria comprensione dei fenomeni mentali, trascurati o dissociati nella nostra cultura occidentale, che invece è necessario integrare con le conoscenze delle diverse discipline e l’indispensabile lavoro di equipe.

DALLA PSICOANALISI ALLA PSICOLOGIA SOCIALE
Partendo dagli studi di S.Freud e M.Klein integriamo gli apporti di E.Pichon Riviere, [**] J. Bleger, Grinberg , Ulloa, Foulkes, e altri, dove l’essere umano è “Un essere in situazione” storico e sociale per natura . Lo strumento di tutti gli strumenti.
I due cicli d’incontri sono stati suddivisi in due momenti:
A- teorico- pratico, partendo dalla lettura e discussione di testi.
B- di supervisione di casi clinici presentati dai partecipanti. [***]
Il Gruppo Operativo nasce come risposta alla domanda: “ e adesso cosa facciamo?”… C’è un problema da risolvere: e in questo modo, tutto il gruppo si adopera per trovare una risposta, o no. Ogni partecipante secondo il proprio gruppo interno e/ o modello referenziale. Comunicare e scambiare schemi di riferimento che diventano condivisi e operativi nella praxis, -nella azione.

OBIETTIVI
1-Promuovere un modello olistico che tenda al superamento della divisione Mente-Corpo, presente nella filosofia platonico/ aristotelica: soma –nous.
2-Integrare le conoscenze dei diversi rami della pratica medico-scientifico attuale.
3-Imparare dal paziente, migliorando la relazione con lo stesso, valorizzando l’incontro medico-paziente come un momento di conoscenza dis-alienante per tutti e due- Questo è possibile se all’ascolto del paziente, si unisce sempre l’atteggiamento scientifico: la ricerca.
4-Il concetto di «praxis » ovverosia totalità di pensiero e azione, emozione e cognizione, verso il superamento di dicotomie e dissociazioni che sono la vera causa del “burn-out” .
5-Condividere ed elaborare le ansietà e le frustrazioni presenti in ogni relazione e in ogni gruppo umano.
6-Conoscere le potenzialità del lavoro di gruppo.
Nei due corsi ho avuto come supporto al mio ruolo di docente e di coordinatore i seguenti collaboratori: dr. Paolo Romano e dr. Roberto Lezzi, medici psichiatrie e psicoterapeuti e come osservatori non partecipanti le dottoresse Giovanna Priante, Ivanna del Pio Luogo, Sylvia Peroni, psicologhe e psicoterapeute.

[*] Accreditato con 37 punti ECM.
[**] Pichon Riviere, E, Il Processo Gruppale, Libreria Editrice Lauretana, Torino, 1986
[***] Sartori, Maria Gabriella, La Supervisione Psicoanalitica e il Gruppo Operativo, Rivista dell’Ordine Psicologi Regione Veneto, novembre 2009.