Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

 

 

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PROGETTO RAGAZZI 2000 - CORSO DI FORMAZIONE DEI GENITORI

LA DIALETTICA
CONOSCENZA - IGNORANZA


SOMMARIO:

Introduzione
1- Il mito dell'albero del bene e del male
2- Trasgressione creativa, sovversione, rivoluzione
3- Problemi di apprendimento e nevrosi
Conclusioni


LA DIALETTICA CONOSCENZA - IGNORANZA
INTRODUZIONE
Mi sono domandata, all'essere invitata a questo incontro con i genitori dei ragazzi delle scuole medie, quale era l'argomento che serviva da filo conduttore tra il bambino e l'adulto, giacché in questa occasione erano i genitori a ritrovarsi nella situazione di studenti, ad adoperarsi come "allievi".
Studia, impara, s'informa chi intuisce una carenza, chi "sa di non sapere".
Nell'antica Grecia, il filosofo Socrate (469 - 399 AC) aveva segnalato come punto di partenza della ricerca il riconoscimento della propria ignoranza: "Io so di non sapere". Soltanto chi crede di "saperlo tutto" non si interessa dello studio, della ricerca, della conoscenza.
Conoscenza, cambiamento e vita sono intimamente legati tra di loro. Se la vita è una successione di trasformazioni ciò che unisce il bambino con l'adulto è il mutuo desiderio di imparare e di insegnare.
Chi si difende dal cambiamento, chi oppone "resistenza", sceglie l'ignoranza e con essa la morte psicologica, la sofferenza nevrotica, che deriva dalla ripetitività, dalla paralisi, del rifiuto del nuovo.
La resistenza al Cambio viene rappresentata da una ruota che ripete senza fine lo stesso movimento sulla strada del tempo. Mentre il Cambiamento viene rappresentato da una spirale che partendo dal conosciuto, il vecchio, lo supera integrandolo con il nuovo.


1- IL MITO DELL'ALBERO DEL BENE E DEL MALE
Nell'Antico Testamento si parla già, metaforica¬mente, della dialettica Conoscenza - ignoranza.
L'Albero del Bene e del Male è un antico mito che è espressione d'un particolare momento storico: il patriarcato. Il quale esprime a sua volta un modo di organizzazione sociale che si sviluppa congiuntamente all'agricoltura. Quando i popoli imparano i segreti dell'agricoltura, cioè acquisiscono il Conoscimento, diviene possibile una particolare forma di potere al interno del gruppo e, con questo la Legge, i divieti, il tabù.
La divisione è fra chi sa e chi non sa, non può e non deve sapere. C'è il potere del Padre sopra i figli, dell'Uomo sopra la donna, degli Anziani sulla comunità, ecc...
I figli, Adamo ed Eva, abitano la casa del Padre. Nel suo giardino c'è di tutto, c'è anche l'Albero della Conoscenza, ma è sottoposto a un divieto, il tabù: "non mangiare i suoi frutti". Questa è la Legge, "se mi ubbi¬disci, se non vuoi conoscere di più di ciò che ti è permesso, avrai tutto quello che ho io". Il prezzo è, con l'ignoranza, la dipendenza, la sottomissione.
Il serpente, colui che, nel mito, promette il sapere, è l'antichissimo simbolo della saggezza. Egli rappresenta in se stesso tanto la morte, per il veleno, come la vita, con le medicine che del veleno derivano (il serpente è diventato il simbolo dei medici e dei farmacisti, ricordando gli antichi guaritori che preparavano i medicinali ricavandoli dal veleno del serpente oltre che dalle piante). Il serpente simboleggia pure il rinnovamento che la conoscenza scientifica porta alla società: il cambio di pelle è il mistero che si svela, raffigurazione della ricerca scientifica primitiva. Quando la ricerca viene condannata dal Potere, questo identifica il serpente con il diavolo.
L'ignoranza è espressione della paura, apprensione del nuovo, timore di perdere ciò che già si tiene e conosce, che, quando diventa terrore, paralizza e impedisce il cambiamento. Al contrario la Conoscenza è legata al piacere, e il suo frutto, la mela, ne è la crescita che risulta dalla ricerca.
Il potere del Padre, come il potere del Dio non può essere contestato. I figli devono temere e sottomettersi, provare paura tanto del Padre, come del Dio e del Potere in generale.
Al contrario la libertà, l'indipendenza mentale e di pensiero si possono conquistare appropriandosi della Conoscenza.


2- TRASGRESSIONE CREATIVA, SOVVERSIONE, RIVOLUZIONE
Al non sottomettersi, Adamo ed Eva trasgrediscono la Legge del Padre: la loro è una trasgressione creativa dalla quale nasce la società. Trasgredire, dal latino transgredi, vuole dire "andare al di là". Anche conoscere significa andare al di là, del conosciuto, di ciò che è saputo.
Ma l'antico mito incolpa, più che stimola, la Conoscenza giacché bisogna affrontare il castigo.
Infatti bisogna avere coraggio per disubbidire alle tradizioni, per affrontare nuove vie, per rinnovare, tale come è il compito delle nuove generazioni, dei giovanni, la società.
La trasgressione creativa implica la perdita dell'innocenza e della protezione dei maggiori, marca il transito dall'infanzia all'età adulta. Conoscere significa perdere vecchie sicurezze, sfidare ciò che è sconosciuto.
Perciò preservare la sicurezza, rinunciare all'avventura della conoscenza, ha un prezzo: fermarsi in un mondo infantile, rimanere dipendente.
Il passaggio al mondo adulto significa invece il confronto con l'autorità, con le verità accettate, superando le angosce e la paura della perdita delle vecchie sicurezze.
Nel 1500 circa, Galileo Galilei mette sotto sopra tutto l'ordine medievale: sostiene che la terra è rotonda quando la vecchia Cosmogonia la voleva piatta, e, sulla base delle apparenze, vedeva il mondo diviso in tre: il cielo, residenza dei dei, la terra, ambito dei vivi, e gli inferi, dimora dei morti e dei demoni.
Ma non solo è rotonda, afferma, "e pure si move". Una dichiarazione sovversiva, resa possibile dalla ricerca scientifica, e che fu condannata dall'Autorità di allora ( l'Inquisizione) perché capovolgeva l'ordine sociale e religioso dell'epoca.
Nonostante ciò, Galileo prepara la strada per Copernico che, cinquanta anni dopo scopre che oltre ad essere rotonda e girare su di se stessa, la terra gira intorno al sole, integrata ad un sistema del quale il sole, e non essa, è il centro.
Integrando il sapere svelato da Galileo con le nuove conquiste scientifiche (in un movimento di sviluppo a forma di spirale), Copernico generò una rivoluzione, la "rivoluzione copernicana", che provoco una trasformazione radicale nell'ordine delle concezioni sull'universo, la vita, la società.
Per Galileo il sapere implicava la condanna dell'Inquisizione, che imponeva paura e terrore per mantenere l'ignoranza. Ma anche paura e terrore spettano al Potere che, per proteggersi, decide di ciò che è Bene conoscere e di ciò che è Male.
Nei nostri giorni il giudice Falcone scriveva nel suo libro "Cose di Cosa Nostra": "Per sconfiggere la mafia, bisogna conoscerla". Ci sono stati molti ad affermare invece che "dalla mafia non si sa niente", e lui rispondeva: "Con le montagne di materiale che abbiamo sotto gli occhi!".
La conoscenza ha significato per lui il prezzo della vita.
Il dramma di Adamo ed Eva è un dramma che ogni gene¬razione deve affrontare; in quella sorte si giocano la vita e la morte, l'amore e l'odio, la dipendenza o l'indipendenza, la CONOSCENZA o l'IGNORANZA.


3- PROBLEMI DI APPRENDIMENTO E NEVROSI
Nei bambini con problemi di apprendimento vediamo con chiarezza qual è la funzione dell'ignoranza nel dramma vitale del soggetto.
Nevrosi e problemi di apprendimento hanno in comune la resistenza al cambiamento.
In ogni famiglia conoscere ha un significato particolare. Può essere considerato un attributo degli uomini o delle femmine, può essere accompagnato di sentimenti di paura, competizione, invidia, ambizione o gelosia, ecc... L'ignoranza può essere legata a un secreto di famiglia, al peccato, al senso di colpa, al prestigio, alla razza, ecc...
Il bambino con problemi di apprendimento ci da un messaggio: "Io resto fermo, non vado avanti fino a che questo dramma, dolore, sofferenza, venga capito da qualcuno che mi aiuti a fare il salto, il cambiamento".
Bisogna sottolineare che l'inconscio, cioè la parte di noi non conosciuta, lavora per salvare il soggetto dalla sofferenza e per preservare la gioia di vivere.
Il bambino che non impara, ha trovato un modo di risolvere la alternativa drammatica tra sapere e ignorare.
Se il bambino presenta un quaderno pieno di errori, con botte o con affetto, viene notato. Aiutare un bambino, un ragazzo, a superare il suo problema di apprendimento, significa denunciare il ruolo di difesa di questo sintomo, e, allo stesso tempo, rendere consapevole il bambino della gioia mancata che emerge sotto la forma d'ignoranza.

L'ignoranza può apparire allora:
1.- Come inibizione della capacità intellettuale. Il IO che ignora, non impara, può esprimere una auto-punizione dell'ambizione, un sabotaggio di se-stesso: il soggetto evita il successo. Imparare è una differenziazione tra adulti e bambini, tra maschi e femmine. Imparare viene vissuto come un piacere, come un desiderio, e, perciò, va colpevolizzato, castigato. Predomina l'ansietà persecutoria, la colpa per il piacere ( per paura... non si prende la mela).
2. Il soggetto non impara perché il suo IO ha bisogno di tutta l'energia disponibile alla sua disposizione. E quello che succede nel periodo di lutto. Il bambino sottoposto ad eccessivi cambiamenti ( per trasloco, esilio, cambio di scuola o d'insegnante, per malattie prolungate, per lutto, ecc...), utilizza tutta la sua energia psichica per elaborare il lutto. Perciò, non ha energie disponibile, in quel momento, per nuovi apprendimenti. Predomina l'ansietà depressiva ( non si prende la mela... perché non c'è forza in quel momento).
Esempio clinico:
Loredana, una donna di 35 anni, chiede il mio aiuto psicoterapeutico a conseguenza di una crisi di coppia. "Sono diventata gelosa alla follia e non capisco perché", mi dice nel primo incontro. Nei successivi incontri parla della sua famiglia d'origine, è la settima di nove fratelli, "Mia mamma aveva cinque bambini piccoli contemporaneamente". Quando lei aveva 4 anni un suo fratello di 9 anni muore in un incidente stradale, colmando i genitori di dolore e di senso di colpa, giacché il piccolo era andato a fare la spesa su richiesta della madre.
Due anni dopo, quando Loredana inizia la 1ª elementare, nasce una sorellina. In quel primo anno di scuola Loredana non impara, ha problemi d'apprendimento. Le maestre, insieme alla madre, suggeriscono che ripeta l'anno perché immatura.
Il lutto e la gelosia non espressi in famiglia, legati a forti sentimenti di colpa, ancora sommersi 30 anni dopo, senza nemmeno la possibilità di consapevolizzarli, esplodono nella attuale crisi di coppia. Loredana, ai 6 anni, non imparava perché era preoccupata davanti alla "assenza affettiva" della madre, provocata
prima dal lutto e poi dalla nascita della sorellina, e cercava di capire se la madre la amava o no. Continuo a farsi questa domanda per anni...

Si può capire, con tale esempio, come una diagnosi precoce e accurata, che possa aiutare al bambino a superare prontamente quel momento difficile, permette anche, alla fine, evitarle lunghissime sofferenze.

CONCLUSIONI
Conoscenza e apprendimento sono legati alla gioia di vivere e al piacere del cambiamento. Tutto ciò configura la Salute Mentale. Potere conoscere significa potere superare la paura della perdita, del cambiamento, e la sofferenza per quello che già non c'è più.
Una società, un gruppo, una famiglia, una coppia, un individuo che non riescono a trasformarsi creativamente, a rigenerarsi, sono condannati all'ignoranza, alla ripetizione, alla morte. Il serpente della ricerca si trasforma in "diavolo".

Alla fine il divieto biblico si trasforma in mandato:
"Conoscere per vivere".