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PROGETTO RAGAZZI 2000
- CORSO DI FORMAZIONE DEI GENITORI
LA DIALETTICA
CONOSCENZA - IGNORANZA
SOMMARIO:
Introduzione
1- Il mito dell'albero del bene e del male
2- Trasgressione creativa, sovversione, rivoluzione
3- Problemi di apprendimento e nevrosi
Conclusioni
LA DIALETTICA CONOSCENZA - IGNORANZA
INTRODUZIONE
Mi sono domandata, all'essere invitata a questo incontro con i genitori
dei ragazzi delle scuole medie, quale era l'argomento che serviva da filo
conduttore tra il bambino e l'adulto, giacché in questa occasione
erano i genitori a ritrovarsi nella situazione di studenti, ad adoperarsi
come "allievi".
Studia, impara, s'informa chi intuisce una carenza, chi "sa di non
sapere".
Nell'antica Grecia, il filosofo Socrate (469 - 399 AC) aveva segnalato
come punto di partenza della ricerca il riconoscimento della propria ignoranza:
"Io so di non sapere". Soltanto chi crede di "saperlo tutto"
non si interessa dello studio, della ricerca, della conoscenza.
Conoscenza, cambiamento e vita sono intimamente legati tra di loro. Se
la vita è una successione di trasformazioni ciò che unisce
il bambino con l'adulto è il mutuo desiderio di imparare e di insegnare.
Chi si difende dal cambiamento, chi oppone "resistenza", sceglie
l'ignoranza e con essa la morte psicologica, la sofferenza nevrotica,
che deriva dalla ripetitività, dalla paralisi, del rifiuto del
nuovo.
La resistenza al Cambio viene rappresentata da una ruota che ripete senza
fine lo stesso movimento sulla strada del tempo. Mentre il Cambiamento
viene rappresentato da una spirale che partendo dal conosciuto, il vecchio,
lo supera integrandolo con il nuovo.
1- IL MITO DELL'ALBERO DEL BENE E DEL MALE
Nell'Antico Testamento si parla già, metaforica¬mente, della
dialettica Conoscenza - ignoranza.
L'Albero del Bene e del Male è un antico mito che è espressione
d'un particolare momento storico: il patriarcato. Il quale esprime a sua
volta un modo di organizzazione sociale che si sviluppa congiuntamente
all'agricoltura. Quando i popoli imparano i segreti dell'agricoltura,
cioè acquisiscono il Conoscimento, diviene possibile una particolare
forma di potere al interno del gruppo e, con questo la Legge, i divieti,
il tabù.
La divisione è fra chi sa e chi non sa, non può e non deve
sapere. C'è il potere del Padre sopra i figli, dell'Uomo sopra
la donna, degli Anziani sulla comunità, ecc...
I figli, Adamo ed Eva, abitano la casa del Padre. Nel suo giardino c'è
di tutto, c'è anche l'Albero della Conoscenza, ma è sottoposto
a un divieto, il tabù: "non mangiare i suoi frutti".
Questa è la Legge, "se mi ubbi¬disci, se non vuoi conoscere
di più di ciò che ti è permesso, avrai tutto quello
che ho io". Il prezzo è, con l'ignoranza, la dipendenza, la
sottomissione.
Il serpente, colui che, nel mito, promette il sapere, è l'antichissimo
simbolo della saggezza. Egli rappresenta in se stesso tanto la morte,
per il veleno, come la vita, con le medicine che del veleno derivano (il
serpente è diventato il simbolo dei medici e dei farmacisti, ricordando
gli antichi guaritori che preparavano i medicinali ricavandoli dal veleno
del serpente oltre che dalle piante). Il serpente simboleggia pure il
rinnovamento che la conoscenza scientifica porta alla società:
il cambio di pelle è il mistero che si svela, raffigurazione della
ricerca scientifica primitiva. Quando la ricerca viene condannata dal
Potere, questo identifica il serpente con il diavolo.
L'ignoranza è espressione della paura, apprensione del nuovo, timore
di perdere ciò che già si tiene e conosce, che, quando diventa
terrore, paralizza e impedisce il cambiamento. Al contrario la Conoscenza
è legata al piacere, e il suo frutto, la mela, ne è la crescita
che risulta dalla ricerca.
Il potere del Padre, come il potere del Dio non può essere contestato.
I figli devono temere e sottomettersi, provare paura tanto del Padre,
come del Dio e del Potere in generale.
Al contrario la libertà, l'indipendenza mentale e di pensiero si
possono conquistare appropriandosi della Conoscenza.
2- TRASGRESSIONE CREATIVA, SOVVERSIONE, RIVOLUZIONE
Al non sottomettersi, Adamo ed Eva trasgrediscono la Legge del Padre:
la loro è una trasgressione creativa dalla quale nasce la società.
Trasgredire, dal latino transgredi, vuole dire "andare al di là".
Anche conoscere significa andare al di là, del conosciuto, di ciò
che è saputo.
Ma l'antico mito incolpa, più che stimola, la Conoscenza giacché
bisogna affrontare il castigo.
Infatti bisogna avere coraggio per disubbidire alle tradizioni, per affrontare
nuove vie, per rinnovare, tale come è il compito delle nuove generazioni,
dei giovanni, la società.
La trasgressione creativa implica la perdita dell'innocenza e della protezione
dei maggiori, marca il transito dall'infanzia all'età adulta. Conoscere
significa perdere vecchie sicurezze, sfidare ciò che è sconosciuto.
Perciò preservare la sicurezza, rinunciare all'avventura della
conoscenza, ha un prezzo: fermarsi in un mondo infantile, rimanere dipendente.
Il passaggio al mondo adulto significa invece il confronto con l'autorità,
con le verità accettate, superando le angosce e la paura della
perdita delle vecchie sicurezze.
Nel 1500 circa, Galileo Galilei mette sotto sopra tutto l'ordine medievale:
sostiene che la terra è rotonda quando la vecchia Cosmogonia la
voleva piatta, e, sulla base delle apparenze, vedeva il mondo diviso in
tre: il cielo, residenza dei dei, la terra, ambito dei vivi, e gli inferi,
dimora dei morti e dei demoni.
Ma non solo è rotonda, afferma, "e pure si move". Una
dichiarazione sovversiva, resa possibile dalla ricerca scientifica, e
che fu condannata dall'Autorità di allora ( l'Inquisizione) perché
capovolgeva l'ordine sociale e religioso dell'epoca.
Nonostante ciò, Galileo prepara la strada per Copernico che, cinquanta
anni dopo scopre che oltre ad essere rotonda e girare su di se stessa,
la terra gira intorno al sole, integrata ad un sistema del quale il sole,
e non essa, è il centro.
Integrando il sapere svelato da Galileo con le nuove conquiste scientifiche
(in un movimento di sviluppo a forma di spirale), Copernico generò
una rivoluzione, la "rivoluzione copernicana", che provoco una
trasformazione radicale nell'ordine delle concezioni sull'universo, la
vita, la società.
Per Galileo il sapere implicava la condanna dell'Inquisizione, che imponeva
paura e terrore per mantenere l'ignoranza. Ma anche paura e terrore spettano
al Potere che, per proteggersi, decide di ciò che è Bene
conoscere e di ciò che è Male.
Nei nostri giorni il giudice Falcone scriveva nel suo libro "Cose
di Cosa Nostra": "Per sconfiggere la mafia, bisogna conoscerla".
Ci sono stati molti ad affermare invece che "dalla mafia non si sa
niente", e lui rispondeva: "Con le montagne di materiale che
abbiamo sotto gli occhi!".
La conoscenza ha significato per lui il prezzo della vita.
Il dramma di Adamo ed Eva è un dramma che ogni gene¬razione
deve affrontare; in quella sorte si giocano la vita e la morte, l'amore
e l'odio, la dipendenza o l'indipendenza, la CONOSCENZA o l'IGNORANZA.
3- PROBLEMI DI APPRENDIMENTO E NEVROSI
Nei bambini con problemi di apprendimento vediamo con chiarezza qual è
la funzione dell'ignoranza nel dramma vitale del soggetto.
Nevrosi e problemi di apprendimento hanno in comune la resistenza al cambiamento.
In ogni famiglia conoscere ha un significato particolare. Può essere
considerato un attributo degli uomini o delle femmine, può essere
accompagnato di sentimenti di paura, competizione, invidia, ambizione
o gelosia, ecc... L'ignoranza può essere legata a un secreto di
famiglia, al peccato, al senso di colpa, al prestigio, alla razza, ecc...
Il bambino con problemi di apprendimento ci da un messaggio: "Io
resto fermo, non vado avanti fino a che questo dramma, dolore, sofferenza,
venga capito da qualcuno che mi aiuti a fare il salto, il cambiamento".
Bisogna sottolineare che l'inconscio, cioè la parte di noi non
conosciuta, lavora per salvare il soggetto dalla sofferenza e per preservare
la gioia di vivere.
Il bambino che non impara, ha trovato un modo di risolvere la alternativa
drammatica tra sapere e ignorare.
Se il bambino presenta un quaderno pieno di errori, con botte o con affetto,
viene notato. Aiutare un bambino, un ragazzo, a superare il suo problema
di apprendimento, significa denunciare il ruolo di difesa di questo sintomo,
e, allo stesso tempo, rendere consapevole il bambino della gioia mancata
che emerge sotto la forma d'ignoranza.
L'ignoranza può apparire allora:
1.- Come inibizione della capacità intellettuale. Il IO che ignora,
non impara, può esprimere una auto-punizione dell'ambizione, un
sabotaggio di se-stesso: il soggetto evita il successo. Imparare è
una differenziazione tra adulti e bambini, tra maschi e femmine. Imparare
viene vissuto come un piacere, come un desiderio, e, perciò, va
colpevolizzato, castigato. Predomina l'ansietà persecutoria, la
colpa per il piacere ( per paura... non si prende la mela).
2. Il soggetto non impara perché il suo IO ha bisogno di tutta
l'energia disponibile alla sua disposizione. E quello che succede nel
periodo di lutto. Il bambino sottoposto ad eccessivi cambiamenti ( per
trasloco, esilio, cambio di scuola o d'insegnante, per malattie prolungate,
per lutto, ecc...), utilizza tutta la sua energia psichica per elaborare
il lutto. Perciò, non ha energie disponibile, in quel momento,
per nuovi apprendimenti. Predomina l'ansietà depressiva ( non si
prende la mela... perché non c'è forza in quel momento).
Esempio clinico:
Loredana, una donna di 35 anni, chiede il mio aiuto psicoterapeutico a
conseguenza di una crisi di coppia. "Sono diventata gelosa alla follia
e non capisco perché", mi dice nel primo incontro. Nei successivi
incontri parla della sua famiglia d'origine, è la settima di nove
fratelli, "Mia mamma aveva cinque bambini piccoli contemporaneamente".
Quando lei aveva 4 anni un suo fratello di 9 anni muore in un incidente
stradale, colmando i genitori di dolore e di senso di colpa, giacché
il piccolo era andato a fare la spesa su richiesta della madre.
Due anni dopo, quando Loredana inizia la 1ª elementare, nasce una
sorellina. In quel primo anno di scuola Loredana non impara, ha problemi
d'apprendimento. Le maestre, insieme alla madre, suggeriscono che ripeta
l'anno perché immatura.
Il lutto e la gelosia non espressi in famiglia, legati a forti sentimenti
di colpa, ancora sommersi 30 anni dopo, senza nemmeno la possibilità
di consapevolizzarli, esplodono nella attuale crisi di coppia. Loredana,
ai 6 anni, non imparava perché era preoccupata davanti alla "assenza
affettiva" della madre, provocata
prima dal lutto e poi dalla nascita della sorellina, e cercava di capire
se la madre la amava o no. Continuo a farsi questa domanda per anni...
Si può capire, con tale esempio, come una diagnosi precoce e accurata,
che possa aiutare al bambino a superare prontamente quel momento difficile,
permette anche, alla fine, evitarle lunghissime sofferenze.
CONCLUSIONI
Conoscenza e apprendimento sono legati alla gioia di vivere e al piacere
del cambiamento. Tutto ciò configura la Salute Mentale. Potere
conoscere significa potere superare la paura della perdita, del cambiamento,
e la sofferenza per quello che già non c'è più.
Una società, un gruppo, una famiglia, una coppia, un individuo
che non riescono a trasformarsi creativamente, a rigenerarsi, sono condannati
all'ignoranza, alla ripetizione, alla morte. Il serpente della ricerca
si trasforma in "diavolo".
Alla fine il divieto biblico si trasforma in mandato:
"Conoscere per vivere".