Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

 

 

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TAVOLA ROTONDA - LE DIPENDENZE PATOLOGICHE:
QUALE LA "VERA" PSICOTERAPIA TRA LE TANTE?
 

1. MAGIA, RELIGIONE, SCIENZA.
“Chi possiede la scienza, e l’arte, è religioso
Chi non le possiede, dovrebbe avere la religione.” GHOETE.
Se l’arte è principalmente creatività, la scienza è ricerca della verità. Ma quale verità? Esiste una sola? Pensare che c’è una sola verità, riporta al dogmatismo e autoritarismo presente in ogni sistema di potere.
James Frazer, nella sua opera The Golden Bougth, partendo dallo studio dei miti ed etnologie universali, scopre indirettamente i legami tra magia, religione e scienza, lo stretto intreccio che esiste t
ra di loro, ed aggiungo io, con l’arte, nell’evoluzione del pensiero umano.
La magia, ha aperto la strada alla scienza. Se da una parte ha recato tanto danno, è stata la fonte del bene contemporaneo. Figlia di un errore, e madre della verità e della libertà.1)
Nella magia simpatetica, se suppone che, nella natura de un fatto, chiamato causa, segue un altro, necessaria e invariabilmente, chiamato effetto, senza l’intervento de nessun agente spirituale/personale. Di questo modo, il concetto di causalità, è lo stesso che abbiamo poi nella scienza moderna. Le stesse cause provocano gli stessi effetti.. Il potere del mago non è arbitrario, sino soggetto alle leggi della natura. Il difetto della magia è l’applicazione sbagliate delle leggi del pensiero: l’associazione d’idee per somiglianza e l’associazione d’idee per contiguità, nel tempo e nello spazio. - Ritroveremmo il principio della libera associazione e d’idee, alla base terapeutica del modello psicoanalitico.
Di questo modo, Frazer definisce alla magia, come la “sorella bastarda della scienza”.2)
Per esempio, lo sguardo invidioso del bene altrui, porta alla distruttività, “ il malocchio”, del quale le diverse culture hanno cercato di difendersi con “oggetti portafortuna”, contrariamente, lo sguardo amorevole, è la base, il supporto del buon augurio. Sappiamo oggi che la forza del desiderio, in una lettura psicoanalitica, è l’elemento fondamentale della forza vitale: amor e odio.
Esempio: In una casa di Treviso, trovo questa scritta: “Al ladro che ha rubato la mia pianta, le venga un tumore!” questo malaugurio, si basa sullo stesso principio del “vuduismo”, dove pungendo un bambolotto, sì “provoca” la morte del nemico. Morire di paura, in questo caso perché tutti i partecipanti del rituale: vittima e carnefice, appartengono allo steso sistema d’idee o di pensiero.

2. QUALE LEGAME TRA MAGIA E RELIGIONE E SCIENZA?

Cosi come l’alchimia evolverà diventando la scienza chimica attuale, il mago, lo sciamano, lo stregone, il “curandero”, sono lì antecessori del medico, del terapeuta, pure del sacerdote.
Le religioni hanno visto il mago con ostilità, lo stesso succederà poi nella rivoluzione industriale, la chiesa cattolica si oppose al progresso scientifico-tecnico, affermando che “ è il diavolo che fa le macchine”.
Bisogna distinguere l’opossicione per conflitto di poteri e o interessi, dall’opposizione per superamento storico, culturale.
A mio avviso, cosi come nella biologia l’ontogenesi ricapitola la filogenesi, dove niente si perde ma tutto si trasforma, contenendo e superando il livello evolutivo precedente, nell’evoluzione psico -sociale, e storica dell’umanità, avviene un fenomeno simile.
Il bambino passa nell’infanzia, per un periodo nell’evoluzione del pensiero che chiamiamo “pensiero magico-onnipotente”. L’impotenza originaria del bebè umano, la dipendenza all’adulto per sopravvivere, accomunate con le inevitabili frustrazioni dovute alla dura realtà, portano, in relazione direttamente proporzionale, al rifugio nella fantasia. Più frustante e la realtà, più indifeso è il bambino, maggior è il rifugio nella fantasia e nel pensiero magico-onnipotente. Cosi, anziché fase di passaggio, se le frustrazioni sono eccessive, porta alla fissazione, a non poter continuare la normale evoluzione: ovverosia l’indipendenza, il pensiero adeguato alla realtà, e la salute mentale.
Nell’evoluzione della società, la magia è superata quando il gruppo umano, scopre la sua impotenza e la sua dipendenza. Impotenza per governar le forze della natura, dipendenza dovuta alla fragilità delle sue forze e risorse. Emerge la religione.
La religione, del latino “religio-onis” significa legame con la divinità, intendendo in questo lavoro per divinità ciò che genera, ciò che permette la vita.3)
La religione è espressione della paura, dipendenza e fragilità dell’uomo davanti alle forze naturali: nel legame, il gruppo sociale acquista una forza che il singolo non può avere.
Nella sociogenesis c’è la sottomissione dell’individuo al gruppo, e del gruppo alla divinità. Nella psicogenesi, il bambino passa per la sottomissione all’adulto in generale, e al genitore in particolare, dovuta allo stesso fenomeno, la dipendenza e impotenza. La paura alla morte ed “al di là,” base del potere religioso. Nel bambino, appare come paura della castrazione, paura della perdita dell’amore dei genitori, e adulti significativi, questo equivale al sentimento d’aniquilamento.
Già nell’antico Eggito, il tempio non sarà solo luogo di culto, sino sede della conoscenza scientifica dell’epoca: ogni tempio ha una specialità scientifica diversa, come le nostre attuali università, conoscenza però riservata solo agli iniziati, dove il popolo è escluso.-
Conoscenza è potere, già da allora.Questo spiega l’ostilità del sacerdote al mago, come pure al pensiero scientifico moderno.(Galilei, eppur si muove).
La magia del pensiero sarà sostituita per il pensiero scientifico, più adeguato alla realtà; l’impotenza e la sua controparte, l’onnipotenza, è sostituita dalla potenza e creatività, infine, la dipendenza dall’indipendenza e/o interdipendenza.
Con il pensiero magico – onnipotente il bambino, trasforma la realtà d’accordo al suo desiderio.
L’adulto sano sa che la realtà si trasforma con il lavoro paziente e faticoso. Però, da dove viene l’energia necessaria per questa trasformazione?
La cura Psicoanalitica permette liberare le forze del desiderio, le forze dell’inconscio, base della creatività. Forze che, nelle persone con disturbi psicopatologici, sono bloccate, non conosciute, o non sviluppate.
La cura psicoanalitica è un processo attivo, faticoso. Coinvolge tutta la personalità del paziente, e porta alla crescita individuale, alla realizzazione del proggeto di vita della persona . Al fondarsi nella forza del desiderio, necessita del compromesso attivo del paziente con il terapeuta, nella chiamata alleanza terapeutica.

Il progresso sociale consiste in una progressiva differenziazione de funzioni: la divisione del lavoro.
Il mago o guaritore è uno dei ruoli più antichi d’ogni società, progressivamente sostituito dal sacerdote, e dallo scienziato. Magia, religione e scienza sono infine Teorie del Pensiero. Cosi come la religione contiene e supera la magia, la scienza contiene e supera la religione.
Non sappiamo cosa accadrà nel futuro. L’esperienza è una lanterna che illumina il passato, anche se il desiderio de tutte le forme di pensiero, -magia –religione e scienza, è di predecire il futuro.

3. LE MODALITÀ DELLA DIPENDENZA.


La psicologia ha presso in prestito dalla biologia, il concetto di simbiosi e di dipendenza parassitica.
Nella simbiosi c’è una convivenza o fusione tra due organismi, che trovano ambedue condizione vantaggiose. Cosi il feto nell’utero, simbiosi biologica, che si esprime a livello psicologico come la prima modalità della dipendenza totale, il neonato dalla sua madre. Dalla dipendenza totale, o sana simbiosi che è il punto di partenza, alla dipendenza matura o interdipendenza delle persone, vi è un periodo molto lungo, che può durare tutta la vita, periodo nel quale, i tratti di dipendenza infantile, si mescolano, coesistono e si alternano con tratti di indipendenza matura e di formazione reattiva di fronte alla dipendenza. ( il negativismo e oposicionismo del bambino, le crisi adolescenziali, ecc.)
Le perturbazioni del processo di proiezione-introiezione, sono alla base dei conflitti di dipendenza-indipendenza.4)
In questo conflitto, la persona, proietta nell’altro significativo, e delega la propria indipendenza. L’altro, cosi investito, diventa a volte un oggetto persecutorio, possessivo, oppure, protettore, secondo l’affetto proiettato, -amore, odio, paura.
Nella dipendenza parassitica, dal gr. parà, presso, e sitos, cibo, indica in medicina l’organismo che vive in spese d’un altro, invadendo un organismo animale o vegetale, per ricavare la sussistenza.
Nel età classica, si riferiva a chi per abitudine mangiava in casa d’altri, avendo in questo caso una connotazione psico-sociale.
Psicologicamente, parliamo di dipendenza parassitica relativa al rapporto del giovane o adulto che dipende da un’istituzione, famiglia, gruppo o individuo, per riuscire a sopravivere, affettiva ed economicamente.
Anche in questo c’è caso un deficit nel processo d’individuazione, e de maturazione.
Nelle dipendenze da sostanze tossiche, nella mia esperienza, ai conflitti sopra indicati, se aggiunge molte volte una depressione di base, o stati melanconici, che configurano il “buco depressivo”, con la conseguente ansietà dominante, persecutoria, confusionale o depressiva.
Questo comporta la ricerca delle sostanze, (medicinali, droghe, alcol) utilizzate come “ansiolitico” per tamponare,o coprire il buco depressivo, come stimolante antidepressivo, come anestesia per il dolore psichico, obbiettivo che però non è mai raggiunto, Si innesca un circuito ripetitivo, che induce al aumento nel consumo delle sostanze ed al accrescimento della dipendenza sia tossica sia parassitica. 5)
Ho potuto osservare nella mia pratica clinica che, molte volte è alla base di questa modalità depressiva associata alle dipendenze da sostanze ci sono una, due o più generazioni precedenti che hanno sofferto perdite e traumi significativi.
Il lutto trasgenerazionale non realizzato dalla generazione che lo ha patito o sofferto , si trasmette alle successive, come “buco” e come impossibilità di riparare un danno.

3. LE SCUOLE DI PSICOLOGIA.

Ogni scuola de psicologia si è costruita sulla base d’un segmento o frammento della realtà che prendeva come oggetto di studio. Per conseguenza ogni scuola non è che una parte d’un tutto che dovrebbe essere ricostruito e integrato.
Ogni scuola, come ogni idea, non è totalmente falsa, come non è totalmente vera. Ciò che permette il legame tra le diverse suole, è l’oggetto di studio: tutte, studiano il comportamento, solo che prendono momenti o frammenti del processo.
Nella storia della psicologia, lo studio del comportamento ha subito una divisione che finora esiste, senza essere stata superata.
Il termine comportamento proviene dalla chimica, (riferito alla attività di una sostanza,) poi passa ala biologia, (le manifestazioni della sostanza viva), infine, alla psicologia animale: descrivere ed esplicare l’insieme di fenomeni osservabili con esclusione d’ogni interferenza di forze esterne al fenomeno stesso. Si cercava una psicologia inserita nelle scienze della natura, però si cadeva nel rischio di lasciare fuori del oggetto di studio, ciò che è più di specificamente umano: i fenomeni mentali o psichici.
La mente, è un fenomeno interno o esterno al comportamento? Siamo già nel dualismo corpo-mente, dove il corpo e lo strumento per la manifestazione della mente, o psique o anima.
Nel 1913, Watson Sati Uniti inizia la corrente chiamata Behaviorismo o comportamentismo, sostenendo che la psicologia per essere scientifica deve studiare solo le manifestazioni esterne: - motorie, ghiandolari, verbali, del comportamento, perché solo queste possono essere osservate, registrate e verificate. Per lui comportamento e uguale a risposta o reazione del organismo agli stimoli che agiscono su di lui.
In Europa, 1912, inizia la Gestalt, interessandosi allo studio della Percezione, in opposizione all’atomismo, asociacionismo e introspectivismo. La percezione è una Gestalt, una totalità, dove il tutto è un'altra cosa che la somma delle parti.
Per Lagache, psicoanalista francese, il comportamento include l’insieme di operazioni che l’organismo in situazione mette in atto per ridurre le tensioni e realizzare le sue potenzialità.
La pluralità fenomenica del comportamento, ha la sua unità nel funzionamento altamente perfezionato del sistema nervoso centrale, e nella personalità, che è un prodotto sociale e storico. L’essere umano e soprattutto un prodotto storico, sociale e culturale.
Parliamo cosi de aree di manifestazioni del comportamento: mente, corpo, mondo esterno. Un gesto un movimento, area corpo, e suscettibile di essere studiato come fenomeno psicologico, e/o riferito al mondo esterno.

LE SCUOLE DI PSICOLOGIA
SCUOLE
GESTALT
BEHAVIORISMO
PSICOANALISI
COGNITIVISMO
RIFLESSOLOGIA
Oggetto studio Coscienza Comportamento inconscio Persona Intelligenza Comportamento
Temi principali Percezione Memori Comportamento animale Nevrosi Epistemologia Genetica Condizionamento
Metodo Introspezione Sperimentazione Metodo clinico Sperimentale Sperimentale
Livello di integrazione Biologico Biologico Psicologico Biologico Psicologico Biologico
Aree Mente
Corpo
Corpo
Mondo esterno
Mente Mente Corpo
Mondo esterno
Inizio 1912 1913 1982 1923 1902
Autori Wertheimer Koehler Koffka Watson Freud Piaget Pavlov

Infine, Pavlov in Rusia, inizia nel 1902, lo studio del comportamento animale con il metodo
sperimentale: il riflesso condizionato dando avvio alla Riflessologia. (Livello biologico, aree corpo, mondo esterno,)
La crisi della psicologia contemporanea, e dovuta alla sua frammentazione, giacché, nessuna delle scuole è riuscita ad avere una visione unitaria, concreta, totale dei fenomeni psicologici.
Però, grazie alla psicologia e filosofia, abbiamo imparato che, la crisi non e unica e semplicemente, perdita, distruzione, sino che contiene in se stessa, il germe del proprio superamento.

4. VERSO L’INTEGRAZIONE.

L’essere umano e un essere storico è sociale, il frutto, o il prodotto di una lunga evoluzione della materia. Questa si è organizzata successivamente in livelli d’integrazione. Ogni livello d’integrazione della materia contiene e supera al precedente.
Chiamiamo livello d’integrazione alla particolare organizzazione che un insieme de fenomeni ed oggetti, raggiunge in un dato momento, con leggi che sono specifiche e particolari del livello raggiunto.
Il livello primario, originario, è il livello fisico-chimico dell’organizzazione della materia con legge proprie. Nell’evoluzione si verifica un salto qualitativo, il passaggio al livello biologico d’integrazione, dove la materia prende vita, e dove il livello precedente non si perde, sino che s’ integra, subordinato però alle leggi dell’attuale. Il livello successivo d’integrazione, e il livello umano o sociale. I fenomeni psicologici, sociologici, economici, axiologici, filosofici, sono fenomeni complementari nella compressione e studio dell’essere umano, della vita umana. Perciò la psicologia, la sociologia, l’axiologia, la filosofia, la storia, coesistono, sono presenti nello stesso livello d’integrazione, il livello umano o sociale, Saranno scienze complementare, dove ogni una studia in modo parziale l’essere umano, Questo porta alla necessaria complementarietà delle diverse scienze, con un unico oggetto di studio: l’essere umano.
Da questo punto di vista, spiegare il comportamento umano, considerando solo il livello fisico-chimico, “sono lì ormoni” ascoltiamo molto frequentemente,7) è un reduccionismo, ad un livello inferiore de integrazione, dove si vuole eliminare giustamente il significato del comportamento umano. Tutti noi, in un analisi chimico, non siamo che cinque elementi: idrogeno, nitrogeno, oxigeno, carbonio ed . Pero questi elementi –chimica- sono subordinati nel livello umano de integrazione.
Sarebbe come considerare la 5° Sinfonia de Beethoven “moto vibratorio prodotto dell’aria in movimento”. Il suono non è che aria in movimento in un analisi fisico.
Molte volte, si cade in un altro reduccionimo, confrontando il comportamento umano con l’animale, nonostante ci sia un filo conduttore nell’evoluzione, appartengono a livelli d’integrazione: l’animale appartiene al livello biologico, e perciò si fa un reduccionismo dal umano al livello biologico.
L’integrazione delle scienze, la complementarietà delle stesse, li studi interdisciplinari, sono un passaggio necessario nello studio e compressione dell’essere umano.
La psicologia, con la sua frammentazione attuale, potrebbe spiccare un salto verso l’integrazione se potesse studiare:
a.- all’essere umano no come un essere isolato e asttrato, sino un essere sociale, storico per natura.
b.- considerando come oggetto di studio al comportamento umano, come una totalità, con significato, in una situazione concreta, in un momento preciso.8)
c –collocando lo studio della personalità come centro della psicologia, dove gli aspetti parziali: motivazione, emozioni, percezione, il comportamento stesso, non sono che manifestazioni parziali della personalità.
La personalità è una totalità dinamica, integrata e organizzata de un essere umano in una situazione concreta, in una data cultura, in un momento storico preciso.


BIBLIOGRAFIA.
Bleger José, Psicologia de la Conducta, Buenos Aires, Centro Editor de America Latina, 1969.
Bleger José, Simbiosi e Ambigüità, Loreto, Libreria Editrice Lauretana, 1992
Frazer, James, La Rama Dorada, Mexico, Fondo de Cultura Economica, 1998
Mezzetti, Giulio, L’Uomo, dalla Natura alla Scienza, Firenze, La Nuova Italia, 1987.
Sartori, M. Gabriella, Lo psicoanalista e i suoi modelli di Riferimento, impliciti ed espliciti, V° Congresso Nazionale di Psicologia Clinica, Padova, Treviso, Pagus Edizioni, 1993.
TAVOLA ROTONDA: LE DIPENDENZE PATOLOGICHE. QUALE “LA VERA” PSICOTERAPIA TRA LE TANTE?