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TAVOLA ROTONDA - LE DIPENDENZE PATOLOGICHE:
QUALE LA "VERA" PSICOTERAPIA TRA LE TANTE?
1. MAGIA, RELIGIONE, SCIENZA.
“Chi possiede la scienza, e l’arte, è religioso
Chi non le possiede, dovrebbe avere la religione.” GHOETE.
Se l’arte è principalmente creatività,
la scienza è ricerca della verità. Ma quale verità?
Esiste una sola? Pensare che c’è una sola verità,
riporta al dogmatismo e autoritarismo presente in ogni sistema di potere.
James Frazer, nella sua opera The Golden Bougth, partendo dallo studio
dei miti ed etnologie universali, scopre indirettamente i legami tra magia,
religione e scienza, lo stretto intreccio che esiste tra di loro,
ed aggiungo io, con l’arte, nell’evoluzione del pensiero umano.
La magia, ha aperto la strada alla scienza. Se da una parte ha recato
tanto danno, è stata la fonte del bene contemporaneo. Figlia di
un errore, e madre della verità e della libertà.1)
Nella magia simpatetica, se suppone che, nella natura de un fatto, chiamato
causa, segue un altro, necessaria e invariabilmente, chiamato effetto,
senza l’intervento de nessun agente spirituale/personale. Di questo
modo, il concetto di causalità, è lo stesso che abbiamo
poi nella scienza moderna. Le stesse cause provocano gli stessi effetti..
Il potere del mago non è arbitrario, sino soggetto alle leggi della
natura. Il difetto della magia è l’applicazione sbagliate
delle leggi del pensiero: l’associazione d’idee per somiglianza
e l’associazione d’idee per contiguità, nel tempo e
nello spazio. - Ritroveremmo il principio della libera associazione e
d’idee, alla base terapeutica del modello psicoanalitico.
Di questo modo, Frazer definisce alla magia, come la “sorella bastarda
della scienza”.2)
Per esempio, lo sguardo invidioso del bene altrui, porta alla distruttività,
“ il malocchio”, del quale le diverse culture hanno cercato
di difendersi con “oggetti portafortuna”, contrariamente,
lo sguardo amorevole, è la base, il supporto del buon augurio.
Sappiamo oggi che la forza del desiderio, in una lettura psicoanalitica,
è l’elemento fondamentale della forza vitale: amor e odio.
Esempio: In una casa di Treviso, trovo questa scritta: “Al ladro
che ha rubato la mia pianta, le venga un tumore!” questo malaugurio,
si basa sullo stesso principio del “vuduismo”, dove pungendo
un bambolotto, sì “provoca” la morte del nemico. Morire
di paura, in questo caso perché tutti i partecipanti del rituale:
vittima e carnefice, appartengono allo steso sistema d’idee o di
pensiero.
2. QUALE LEGAME TRA MAGIA E RELIGIONE E SCIENZA?
Cosi come l’alchimia evolverà diventando la scienza chimica
attuale, il mago, lo sciamano, lo stregone, il “curandero”,
sono lì antecessori del medico, del terapeuta, pure del sacerdote.
Le religioni hanno visto il mago con ostilità, lo stesso succederà
poi nella rivoluzione industriale, la chiesa cattolica si oppose al progresso
scientifico-tecnico, affermando che “ è il diavolo che fa
le macchine”.
Bisogna distinguere l’opossicione per conflitto di poteri e o interessi,
dall’opposizione per superamento storico, culturale.
A mio avviso, cosi come nella biologia l’ontogenesi ricapitola la
filogenesi, dove niente si perde ma tutto si trasforma, contenendo e superando
il livello evolutivo precedente, nell’evoluzione psico -sociale,
e storica dell’umanità, avviene un fenomeno simile.
Il bambino passa nell’infanzia, per un periodo nell’evoluzione
del pensiero che chiamiamo “pensiero magico-onnipotente”.
L’impotenza originaria del bebè umano, la dipendenza all’adulto
per sopravvivere, accomunate con le inevitabili frustrazioni dovute alla
dura realtà, portano, in relazione direttamente proporzionale,
al rifugio nella fantasia. Più frustante e la realtà, più
indifeso è il bambino, maggior è il rifugio nella fantasia
e nel pensiero magico-onnipotente. Cosi, anziché fase di passaggio,
se le frustrazioni sono eccessive, porta alla fissazione, a non poter
continuare la normale evoluzione: ovverosia l’indipendenza, il pensiero
adeguato alla realtà, e la salute mentale.
Nell’evoluzione della società, la magia è superata
quando il gruppo umano, scopre la sua impotenza e la sua dipendenza. Impotenza
per governar le forze della natura, dipendenza dovuta alla fragilità
delle sue forze e risorse. Emerge la religione.
La religione, del latino “religio-onis” significa legame con
la divinità, intendendo in questo lavoro per divinità ciò
che genera, ciò che permette la vita.3)
La religione è espressione della paura, dipendenza e fragilità
dell’uomo davanti alle forze naturali: nel legame, il gruppo sociale
acquista una forza che il singolo non può avere.
Nella sociogenesis c’è la sottomissione dell’individuo
al gruppo, e del gruppo alla divinità. Nella psicogenesi, il bambino
passa per la sottomissione all’adulto in generale, e al genitore
in particolare, dovuta allo stesso fenomeno, la dipendenza e impotenza.
La paura alla morte ed “al di là,” base del potere
religioso. Nel bambino, appare come paura della castrazione, paura della
perdita dell’amore dei genitori, e adulti significativi, questo
equivale al sentimento d’aniquilamento.
Già nell’antico Eggito, il tempio non sarà solo luogo
di culto, sino sede della conoscenza scientifica dell’epoca: ogni
tempio ha una specialità scientifica diversa, come le nostre attuali
università, conoscenza però riservata solo agli iniziati,
dove il popolo è escluso.-
Conoscenza è potere, già da allora.Questo spiega l’ostilità
del sacerdote al mago, come pure al pensiero scientifico moderno.(Galilei,
eppur si muove).
La magia del pensiero sarà sostituita per il pensiero scientifico,
più adeguato alla realtà; l’impotenza e la sua controparte,
l’onnipotenza, è sostituita dalla potenza e creatività,
infine, la dipendenza dall’indipendenza e/o interdipendenza.
Con il pensiero magico – onnipotente il bambino, trasforma la realtà
d’accordo al suo desiderio.
L’adulto sano sa che la realtà si trasforma con il lavoro
paziente e faticoso. Però, da dove viene l’energia necessaria
per questa trasformazione?
La cura Psicoanalitica permette liberare le forze del desiderio, le forze
dell’inconscio, base della creatività. Forze che, nelle persone
con disturbi psicopatologici, sono bloccate, non conosciute, o non sviluppate.
La cura psicoanalitica è un processo attivo, faticoso. Coinvolge
tutta la personalità del paziente, e porta alla crescita individuale,
alla realizzazione del proggeto di vita della persona . Al fondarsi nella
forza del desiderio, necessita del compromesso attivo del paziente con
il terapeuta, nella chiamata alleanza terapeutica.
Il progresso sociale consiste in una progressiva differenziazione de
funzioni: la divisione del lavoro.
Il mago o guaritore è uno dei ruoli più antichi d’ogni
società, progressivamente sostituito dal sacerdote, e dallo scienziato.
Magia, religione e scienza sono infine Teorie del Pensiero. Cosi come
la religione contiene e supera la magia, la scienza contiene e supera
la religione.
Non sappiamo cosa accadrà nel futuro. L’esperienza è
una lanterna che illumina il passato, anche se il desiderio de tutte le
forme di pensiero, -magia –religione e scienza, è di predecire
il futuro.
3. LE MODALITÀ DELLA DIPENDENZA.
La psicologia ha presso in prestito dalla biologia, il concetto di simbiosi
e di dipendenza parassitica.
Nella simbiosi c’è una convivenza o fusione tra due organismi,
che trovano ambedue condizione vantaggiose. Cosi il feto nell’utero,
simbiosi biologica, che si esprime a livello psicologico come la prima
modalità della dipendenza totale, il neonato dalla sua madre. Dalla
dipendenza totale, o sana simbiosi che è il punto di partenza,
alla dipendenza matura o interdipendenza delle persone, vi è un
periodo molto lungo, che può durare tutta la vita, periodo nel
quale, i tratti di dipendenza infantile, si mescolano, coesistono e si
alternano con tratti di indipendenza matura e di formazione reattiva di
fronte alla dipendenza. ( il negativismo e oposicionismo del bambino,
le crisi adolescenziali, ecc.)
Le perturbazioni del processo di proiezione-introiezione, sono alla base
dei conflitti di dipendenza-indipendenza.4)
In questo conflitto, la persona, proietta nell’altro significativo,
e delega la propria indipendenza. L’altro, cosi investito, diventa
a volte un oggetto persecutorio, possessivo, oppure, protettore, secondo
l’affetto proiettato, -amore, odio, paura.
Nella dipendenza parassitica, dal gr. parà, presso, e sitos, cibo,
indica in medicina l’organismo che vive in spese d’un altro,
invadendo un organismo animale o vegetale, per ricavare la sussistenza.
Nel età classica, si riferiva a chi per abitudine mangiava in casa
d’altri, avendo in questo caso una connotazione psico-sociale.
Psicologicamente, parliamo di dipendenza parassitica relativa al rapporto
del giovane o adulto che dipende da un’istituzione, famiglia, gruppo
o individuo, per riuscire a sopravivere, affettiva ed economicamente.
Anche in questo c’è caso un deficit nel processo d’individuazione,
e de maturazione.
Nelle dipendenze da sostanze tossiche, nella mia esperienza, ai conflitti
sopra indicati, se aggiunge molte volte una depressione di base, o stati
melanconici, che configurano il “buco depressivo”, con la
conseguente ansietà dominante, persecutoria, confusionale o depressiva.
Questo comporta la ricerca delle sostanze, (medicinali, droghe, alcol)
utilizzate come “ansiolitico” per tamponare,o coprire il buco
depressivo, come stimolante antidepressivo, come anestesia per il dolore
psichico, obbiettivo che però non è mai raggiunto, Si innesca
un circuito ripetitivo, che induce al aumento nel consumo delle sostanze
ed al accrescimento della dipendenza sia tossica sia parassitica. 5)
Ho potuto osservare nella mia pratica clinica che, molte volte è
alla base di questa modalità depressiva associata alle dipendenze
da sostanze ci sono una, due o più generazioni precedenti che hanno
sofferto perdite e traumi significativi.
Il lutto trasgenerazionale non realizzato dalla generazione che lo ha
patito o sofferto , si trasmette alle successive, come “buco”
e come impossibilità di riparare un danno.
3. LE SCUOLE DI PSICOLOGIA.
Ogni scuola de psicologia si è costruita sulla base d’un
segmento o frammento della realtà che prendeva come oggetto di
studio. Per conseguenza ogni scuola non è che una parte d’un
tutto che dovrebbe essere ricostruito e integrato.
Ogni scuola, come ogni idea, non è totalmente falsa, come non è
totalmente vera. Ciò che permette il legame tra le diverse suole,
è l’oggetto di studio: tutte, studiano il comportamento,
solo che prendono momenti o frammenti del processo.
Nella storia della psicologia, lo studio del comportamento ha subito una
divisione che finora esiste, senza essere stata superata.
Il termine comportamento proviene dalla chimica, (riferito alla attività
di una sostanza,) poi passa ala biologia, (le manifestazioni della sostanza
viva), infine, alla psicologia animale: descrivere ed esplicare l’insieme
di fenomeni osservabili con esclusione d’ogni interferenza di forze
esterne al fenomeno stesso. Si cercava una psicologia inserita nelle scienze
della natura, però si cadeva nel rischio di lasciare fuori del
oggetto di studio, ciò che è più di specificamente
umano: i fenomeni mentali o psichici.
La mente, è un fenomeno interno o esterno al comportamento? Siamo
già nel dualismo corpo-mente, dove il corpo e lo strumento per
la manifestazione della mente, o psique o anima.
Nel 1913, Watson Sati Uniti inizia la corrente chiamata Behaviorismo o
comportamentismo, sostenendo che la psicologia per essere scientifica
deve studiare solo le manifestazioni esterne: - motorie, ghiandolari,
verbali, del comportamento, perché solo queste possono essere osservate,
registrate e verificate. Per lui comportamento e uguale a risposta o reazione
del organismo agli stimoli che agiscono su di lui.
In Europa, 1912, inizia la Gestalt, interessandosi allo studio della Percezione,
in opposizione all’atomismo, asociacionismo e introspectivismo.
La percezione è una Gestalt, una totalità, dove il tutto
è un'altra cosa che la somma delle parti.
Per Lagache, psicoanalista francese, il comportamento include l’insieme
di operazioni che l’organismo in situazione mette in atto per ridurre
le tensioni e realizzare le sue potenzialità.
La pluralità fenomenica del comportamento, ha la sua unità
nel funzionamento altamente perfezionato del sistema nervoso centrale,
e nella personalità, che è un prodotto sociale e storico.
L’essere umano e soprattutto un prodotto storico, sociale e culturale.
Parliamo cosi de aree di manifestazioni del comportamento: mente, corpo,
mondo esterno. Un gesto un movimento, area corpo, e suscettibile di essere
studiato come fenomeno psicologico, e/o riferito al mondo esterno.
LE SCUOLE DI PSICOLOGIA
SCUOLE |
GESTALT |
BEHAVIORISMO |
PSICOANALISI |
COGNITIVISMO |
RIFLESSOLOGIA |
Oggetto studio |
Coscienza |
Comportamento inconscio |
Persona |
Intelligenza |
Comportamento |
Temi principali |
Percezione Memori |
Comportamento animale |
Nevrosi |
Epistemologia Genetica |
Condizionamento |
Metodo |
Introspezione |
Sperimentazione |
Metodo clinico |
Sperimentale |
Sperimentale |
Livello di integrazione |
Biologico |
Biologico |
Psicologico |
Biologico Psicologico |
Biologico |
Aree |
Mente
Corpo |
Corpo
Mondo esterno |
Mente |
Mente |
Corpo
Mondo esterno |
Inizio |
1912 |
1913 |
1982 |
1923 |
1902 |
Autori |
Wertheimer Koehler Koffka |
Watson |
Freud |
Piaget |
Pavlov |
Infine, Pavlov in Rusia, inizia nel 1902, lo studio del comportamento
animale con il metodo
sperimentale: il riflesso condizionato dando avvio alla Riflessologia.
(Livello biologico, aree corpo, mondo esterno,)
La crisi della psicologia contemporanea, e dovuta alla sua frammentazione,
giacché, nessuna delle scuole è riuscita ad avere una visione
unitaria, concreta, totale dei fenomeni psicologici.
Però, grazie alla psicologia e filosofia, abbiamo imparato che,
la crisi non e unica e semplicemente, perdita, distruzione, sino che contiene
in se stessa, il germe del proprio superamento.
4. VERSO L’INTEGRAZIONE.
L’essere umano e un essere storico è sociale, il frutto,
o il prodotto di una lunga evoluzione della materia. Questa si è
organizzata successivamente in livelli d’integrazione. Ogni livello
d’integrazione della materia contiene e supera al precedente.
Chiamiamo livello d’integrazione alla particolare organizzazione
che un insieme de fenomeni ed oggetti, raggiunge in un dato momento, con
leggi che sono specifiche e particolari del livello raggiunto.
Il livello primario, originario, è il livello fisico-chimico dell’organizzazione
della materia con legge proprie. Nell’evoluzione si verifica un
salto qualitativo, il passaggio al livello biologico d’integrazione,
dove la materia prende vita, e dove il livello precedente non si perde,
sino che s’ integra, subordinato però alle leggi dell’attuale.
Il livello successivo d’integrazione, e il livello umano o sociale.
I fenomeni psicologici, sociologici, economici, axiologici, filosofici,
sono fenomeni complementari nella compressione e studio dell’essere
umano, della vita umana. Perciò la psicologia, la sociologia, l’axiologia,
la filosofia, la storia, coesistono, sono presenti nello stesso livello
d’integrazione, il livello umano o sociale, Saranno scienze complementare,
dove ogni una studia in modo parziale l’essere umano, Questo porta
alla necessaria complementarietà delle diverse scienze, con un
unico oggetto di studio: l’essere umano.
Da questo punto di vista, spiegare il comportamento umano, considerando
solo il livello fisico-chimico, “sono lì ormoni” ascoltiamo
molto frequentemente,7) è un reduccionismo, ad un livello inferiore
de integrazione, dove si vuole eliminare giustamente il significato del
comportamento umano. Tutti noi, in un analisi chimico, non siamo che cinque
elementi: idrogeno, nitrogeno, oxigeno, carbonio ed . Pero questi elementi
–chimica- sono subordinati nel livello umano de integrazione.
Sarebbe come considerare la 5° Sinfonia de Beethoven “moto vibratorio
prodotto dell’aria in movimento”. Il suono non è che
aria in movimento in un analisi fisico.
Molte volte, si cade in un altro reduccionimo, confrontando il comportamento
umano con l’animale, nonostante ci sia un filo conduttore nell’evoluzione,
appartengono a livelli d’integrazione: l’animale appartiene
al livello biologico, e perciò si fa un reduccionismo dal umano
al livello biologico.
L’integrazione delle scienze, la complementarietà delle stesse,
li studi interdisciplinari, sono un passaggio necessario nello studio
e compressione dell’essere umano.
La psicologia, con la sua frammentazione attuale, potrebbe spiccare un
salto verso l’integrazione se potesse studiare:
a.- all’essere umano no come un essere isolato e asttrato, sino
un essere sociale, storico per natura.
b.- considerando come oggetto di studio al comportamento umano, come una
totalità, con significato, in una situazione concreta, in un momento
preciso.8)
c –collocando lo studio della personalità come centro della
psicologia, dove gli aspetti parziali: motivazione, emozioni, percezione,
il comportamento stesso, non sono che manifestazioni parziali della personalità.
La personalità è una totalità dinamica, integrata
e organizzata de un essere umano in una situazione concreta, in una data
cultura, in un momento storico preciso.
BIBLIOGRAFIA.
Bleger José, Psicologia de la Conducta, Buenos Aires, Centro Editor
de America Latina, 1969.
Bleger José, Simbiosi e Ambigüità, Loreto, Libreria
Editrice Lauretana, 1992
Frazer, James, La Rama Dorada, Mexico, Fondo de Cultura Economica, 1998
Mezzetti, Giulio, L’Uomo, dalla Natura alla Scienza, Firenze, La
Nuova Italia, 1987.
Sartori, M. Gabriella, Lo psicoanalista e i suoi modelli di Riferimento,
impliciti ed espliciti, V° Congresso Nazionale di Psicologia Clinica,
Padova, Treviso, Pagus Edizioni, 1993.
TAVOLA ROTONDA: LE DIPENDENZE PATOLOGICHE. QUALE “LA VERA”
PSICOTERAPIA TRA LE TANTE?