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L’ALLEANZA TERAPEUTICA E LA RELAZIONE CON
LA TRASFERENZA E LA RESISTENZA
Treviso, giugno 2008.
1.
Partendo dai lavori di Freud, La dinamica della Trasferenza, del
1912, Ricordo, Ripetizione, Elaborazione del 1914, e ulteriori
sviluppi del campo psicoanalitico, capiamo che lo strumento di
lavoro centrale, nella psicoterapia, e l’Alleanza terapeutica
tra medico, Psicologo - e paziente, come l’Alleanza di lavoro
lo è tra maestro- allievo, e possiamo affermare lo sia
pure in ogni relazione umana dove la fiducia è alla base.
Ogni individuo arriva al mondo con una predisposizione genetica
e congenita, insieme all’esperiencia intrauterina, i fattori
perinatali, e post natali, insieme ai primi cinque anni di vita,
e il suo gruppo d’appartenenza -famiglia -società
– che determina una personalità di base, uno stile
personale, modelli di relazionare, modelli di comportamento, che
si possono ripetere o riprodurre regolarmente nella vita, quando
le circostanze esterne lo possibilitano o lo richiedano. Un modo
di fare fronte alle situazione nuove, con vecchi modelli, che
possono servire alla difesa, davanti alla paura del cambio.
Trasferire, dal latino tran –sferre, significa “portare
al di la ” spostare da un luogo ad un altro. Il paziente,
trasferisce sul medico, psicologo, maestro, infermiere, Assistente.
sociale, ecc, l’imago del padre, madre, fratelli, figure
e situazioni significative del suo passato infantile.
La trasferenza è la leva più potente del successo
terapeutico, pero allo stesso tempo, l’arma più forte
della resistenza, precisamente per la carica de amore u odio che
possiede.
2.
La Trasferenza* è alla Resistenza,
come il Ricordare è alla Ripetizione.
* (fisassione al passato infantile)
Ricordare significa evocare, nel “qui e adesso” un
pezzettino di vita, della nostra storia, del nostro passato. Quello
che è successo in “ Illo tempore” “:
Là e Allora ”.
La transferenza sul terapeuta e un agito, che deve permettere
al Terapeuta di mettere in parole, partendo dal materiale presentato
dal paziente, un passaggio: dell’atto al ricordo, e con
cio, all’elaborazione, non più al ripetizione –
che sarebbe un processo senza fine.
La resistenza deve essere superata dall’interpretazione
e dalla comunicazione al Paziente. Il malato ripete anziché
ricordare, ripete le sue inibizioni, le sue tendenze inutilizzabili,
e i suoi tratti di carattere patologici.
La psicoanalisi cominciò con la ipnosi, dove i ricordi
sono evocati in modo simile ad un esperimento di laboratorio.
Con la libera associazione de idee, il paziente evoca un pezzo
della sua vita, lo che può portare all’agravazione
durante a cura, a volte un passaggio inevitabile; la trasferenza
su d’il medico crea un zona intermedia tra la malattia e
la vita.
Questo è il grande pericolo per il medico, di entrare nell’acting
in, nel agito del paziente.
Dobbiamo darle tempo al paziente, in modo che conosca la resistenza,
(fissazione al passato infantile) potendo elaborarla e superarla
per mezzo delle comunicazioni del Terapeuta. Il pericolo per il
medico, e di cadere nella complicità con il paziente, anziché
ottenere la sua Collaborazione.
La collaborazione del Medico- Paziente è la base dell’Alleanza
Terapeutica tra le parti adulti de tutti i due.
Inversamente, la complicità del medico con il paziente,
la soddisfazione dei suoi bisogni infantili, mediante un agito,
é la vittoria del paziente, che soddisfa cosi i suoi bisogni
nevrotici, senza uscire del mondo e del modo infantile di ottenere
soddisfazione. [ Freud ci racconta la barzelletta del prete che
da la estrema unzione al assicuratore ateo, alla uscita i familiari
le domandano, ti sei convertito? No, ma il prete uscì con
una assicurazione a vita]
La cura Psicoanalitica e un duro cammino per il paziente, mette
a prova la pazienza del medico, pero è la differenza tra
l’oro psicoanalitico del rame della suggestione ipnotica.
Più intensa è la Trasferenza, più forte è
la fissassione alle figure del nostro passato infantile, e più
intensa e la resistenza alla cura.
E sulla persona del Terapeuta che si può vincere la battaglia
per la salute. Nessun fantasma del passato può essere vinto
in “absentia o in effigie”.
La alleanza terapeutica, fondata sulla collaborazione tra medico
e paziente, significa che chiediamo al paziente: la verità,
puntualità, e astinenza. Come medici, possiamo chiedere
soltanto ciò che diamo. Questa e la base de un sano rapporto
o alleanza di lavoro.
Es. Maria L. Viene alla seconda seduta, con un paco regalo. Lei
è titolare de una casa di abbigliamento. Mi porta i vestiti
che lei vende insieme alla sua compagna di vita e lavoro, ma adesso
il rapporto è in crisi perché C, la sua compagna
ha una altra simpatia. Se il terapeuta accetta, si lascia sedurre
con il regalo, la paziente soddisfa il suo bisogno nevrotico con
il medico e no nella vita reale.
Quest’acting in di Maria L, ha diversi significati: A -lei
è la grande e io la piccola da vestire,
B-facendomi il regalo sposta la sua gelosia verso la sua compagna
facendola ingelosire, C diventa la gelosa di me, come lei lo è
di C, essendo la gelosia il motivo di consulenza.
La regola della astinenza protegge al processo terapeutico. Il
psicoanalista sa che opera con esplosivi, come il chimico in laboratorio.
Infine, nemmeno il “furor curandis “ e utile nella
medicina. La cura analitica debbi realizzarsi nel possibile nell’astinenza.
Ricordiamo che i sintomi sono per il paziente una soddisfazione
sostitutiva de una privazione originale. Il sintomo emerge al
posto della frustrazione o privazione subita. (Rimanere in casa
come un bambino, a 35 anni, pero senza le gratificazioni che corrispondono
alla sua età). L’utero è comodo ma noioso,
fuori e più difficile, ma più divertente. (Vita
e morte).
I sintomi sono gratificazione sostitutiva pero allo stesso soddisfano
il bisogno di castigo, per i sensi di colpa del paziente. Colpa
e castigo mantengono il paziente nella nevrosi e se trova la complicità
del medico continuerà nella nevrosi.
3.
ALLEANZA DI LAVORO, ALLEANZA TERAPEUTICA.
Il dizionario define all’alleanza:
A- Come un’intesa politico-economica-sociale, militare tra
due o più stati per ottenere obiettivi.
B- L’antica alleanza o patto biblico tra Dio e il popolo
d’Israele
C- La nuova alleanza tra Dio e tutti gli uomini
D- Unione, accordo su interessi o progetti comuni.
E- In francese – alliance -e spagnolo- alianza, sono l’anello,
la fede nuziale.Un accordo per realizzare un progetto tra due
persone, la coppia matrimoniale.
L’alleanza di lavoro è la capacita di collaborazione
tra l’Io o il self, le parti più mature e adulte
della personalità. Questo permette l’impegno e portare
a termine un progetto, facilitato dal setting. Orari, onorari,
astinenza, ecc. vengono stabiliti dalla parte adulta della personalità,
-sia nel bambino che nell’adulto. Sebbene c’è
una struttura di classe tra analista e paziente fondata nella
differenza reale de capacità e di assumersi delle responsabilità.
L’analista ha il compito di far crescere al paziente, come
un genitore deve aiutare a crescere i figli, non di gratificarli.
Il paziente ha sempre -come un figlio, un occhio indagatore e
ostile, controllante del lavoro dell’adulto, -maestro, genitore,
medico, infermiere, psicologo, giudice, ecc, e una parte distruttiva-infantile
che mette costantemente alla prova al’analista, il quale
deve distinguere la responsabilità dell’onnipotenza.
La complicità segna la differenza tra la relazione terapeutica,
e la relazione di copia.
(Regali dei pazienti: Sono un messaggio che va decodificato ogni
volta, mettono il Terapeuta alla prova ).
Es. M. G. Una libera professionista impegnata nel sociale. Da
diversi anni una mia paziente, mi propone una conferenza per la
Scuola di formazione sociale- dove lei collabora in volontariato;
sono interessati nel capire il fenomeno dell’immigrazione
a Treviso, per formare agli operatoti. Lei mi chiede se posso
fare la Conferenza di apertura, analizzando dal inizio del processo,
la relazione madre-figlio, il problema della identità e
della Ubbidienza alle regole sociali.
-Ché fare, mi domando?-
Come ubbidire Io alla regola dell’astinenza, potendo allo
stesso tempo collaborare con la mia città, nella compressione
del problema dell’emigrazione? Com’evitare che si
contamini il rapporto di collaborazione transferale, con elementi
della realtà?
Le comunico alla mia paziente quanto segue: 1- che aceto l’invito
–ad honorem, - perché per me è la possibilità
d’ulteriore studio e approfondimento- 2- che io decido sul
tema, l’ubbidienza la colloco nell’insieme della relazione,
no come “obiettivo “ a raggiungere. 3. che lei no
debbe partecipare alla conferenza. ( Non si prende il caffè
in sala operatoria- le dico. Io temo pure le contestazioni del
pubblico, e che contamini realmente il rapporto di collaborazione
medico-paziente, che lei debba trovarsi in una situazione di conflitto
tra il suo gruppo naturale d’appartenenza e me). Infine,
la conferenza è stata possibile, e la paziente mi ringraziò,
perché aveva capito la serietà e la importanza del
setting analitico.
La pseudo alleanza terapeutica, è la espressione della
parte psicotica della personalità, la quale assume la forma
del rovesciamento della prospettiva, con la collaborazione apparente
del paziente.
La pseudo alleanza, occulta sotto una facciata di collaborazione,
sentimenti aggressivi e tendenze narcisistiche, la cui finalità
è attaccare il legame con l’analista e ostacolare
il lavoro. Il paziente, non viene in analisi per ottenere un vero
cambio di vita, sino che anali e analista sono utilizzati per
mantenere sotto controllo a figure significative del suo intorno,
genitori- connuige- ecc. Questa combinatoria di narcisismo, ostilità,
con tratti di ipocrisia e compiacenza, provocano un grave sovraccarico
nel controtransfer. L’analista si trova in una difficile
situazione, percepisce che il suo lavoro è seriamente minacciato
da qualcuno che si presenta allo stesso tempo come alleato.
(Caso clinico. P. uomo, 44 anni laureato, vergine, abita con la
anziana madre della quale fa il badante. Dopo sei mesi, il lavoro
sé interrompe la madre che paga la terapia, si rifiuta
a continuare ad aiutarlo.
Ritorna mesi dopo e solo l’aceto se è lui chi si
paga la terapia, in fati, P. trova un lavoro, e fa veri progressi.
Siamo a un anno e mezzo di lavoro. In quel momento lui mi dice
per la prima volta il nome e la quantità de psico-farmaci
che prende diariamente, più de una decina. Propongo un
incontro con il suo medico psichiatra la madre e noi per analizzare
insieme la Alleanza di lavoro. Sia il suo Psichiatra che la madre
si oppongono. Il paziente “sceglie” di mantenere la
vecchia situazione, la simbiosi con la madre, mai del tutto superata.
I farmaci lo aiutano proprio a questo, la complicità del
medico psichiatra risulta adesso evidente al servizio del non
cambio.
4. Quadro comparativo: Alleanza di lavoro. Alleanza terapeutica
Partendo della mia esperienza di lavoro con gruppi di Apprendimento,
Gruppi Operativi, Gruppi terapeutici, Supervisione, ho elaborato
il seguente Quadro Comparativo, distinguo l’Alleanza di
Lavoro dall’Alleanza Terapeutica, denominazione che lascio
per il rapporto di lavoro con il paziente, sia in setting individuale
che di gruppo:
QUADRO COMPARATIVO
GRUPPI DI APPRENDIMENTO GRUPPI TERAPEUTICI
COMUNICAZIONE E CREATTVITA COMUNICAZIONE E CREATIVITA
COORDINATORE /MAESTRO TERAPEUTA
ACCETAZIONE DEL MAESTRO FIDUCIA NEL TERAPEUTA
PARTECIPANTE ALLIEVO PAZIENTE
CONTRATTO O ALLEANZA DI LAVORO CONTRATTO O ALLEANZA TERAPEUTICA
MATERIALE DI LAVORO, STUDIO(VERBALE E NON VERBALE ) IDEM
EMERGENTE, LIBERA ASSOCIAZIONI IDEM. + SOGNI
FILM, TESTI E SOGNI
COMPITO IMPLICITO, COMPITO ESPLICITO IDEM
LATENTE E MANIFESTO IDEM
COMPITO: APPRENDIMENTO, CRESCITA COMPITO. LA CURA, MATURAZIONE.
CRESCITA
TRASFERT, CONTROTRASFERT IDEM
RISERVATEZZA SEGRETTO PROFESSIONALE
PREMIO CASTIGO: SI REGOLA DELLA ASTINENZA (unico castigo, non
continuare la cura)
SEGRETTO GRUPPALE MISTERO FAMILIARE
ANALISI DELLE MOTIVAZIONI DELL’ALLIEVO E DELLE ASPETTATIVE
MOTIVO DI CONSULENZA. FANTASIA DI MALATTIA E FANTASIA DI GUARIGIONE
INDIRETTAMENTE TERAPEUTICO: ATTRAVERSO LA ELABORAZIONE DEI LUTTI,
IMPLICITO IN OGNI ATTO CREATIVO DIRETTAMENTE TERAPEUTICO
ANALISI DEI RISULTATI VALUTAZIONE IDEM
BIBLIOGRAFIA.
Etchegoyen, Horacio, I fondamenti della tecnica psicoanalitica,
Casa Ed. Astrolabio, Roma, 1990
Freud, Sigmund, Obras Completas, Editorial Biblioteca Nueva, Madris,
1948
Grinberg, Leon, La supervisione psicoanalitica, Raffaello Cortina
Editore, Milano, 1989.
Meltzer, Donald, Il Processo Psicoanalitico, Armando Ed. Roma,
1981
Pichon Riviere, Enrique, Il Processo Gruppale, Libreria Editrice
Lauretana, Loreto, 1986.