Maria Gabriella Sartori, psicologa - psicoterapeuta

 

 

 

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MITO, STORIA E SALUTE MENTALE


“De todo tiene la culpa el dios de los griegos, que me alucinó con esperanzas halagüeñas; porqué, ¿Quién hay tan necio, que prefiera sin motivo la guerra a las dulzuras de la paz? En ésta los hijos dan sepultura a sus padres y en aquella, son los padres que dan sepultura a sus hijos”. Herodoto, 2500 a.C.

Giocasta: O sventurato, possa tu sapere mai chi sei!
Edipo: Io voglio conoscere il mio seme, anche se umile! Perché non dovrei indagare la mia origine?
Sofocle, Edipo Re.

PREMESSA
Il filicidio, nella storia dell’umanità, precede il parricidio, sia si tratti dell’uccisione dei propri figli, maschio o femmina, o di quello dei figli degli altri, in accordo con il modello di dominio, per arrivare alla guerra moderna, dove i vecchi, quelli che la dichiarano, non la fanno, in altre parole, non rischiano la vita, bensì la vita dei propri figli, e/o i figli degli altri.

L’infanticidio, (una forma particolare del filicidio): indica genericamente ed etimologicamente l’uccisione di un bambino. Considerato un crimine nelle società moderne, era pratica comune nel passato, in forma di sacrificio rituale o a causa di deformità. In diritto penale, l’uccisione di un bambino si considera il più delle volte un omicidio comune. Diverse legislazioni considerano come infanticidio soltanto il delitto commesso dalla madre nel primo anno di vita, in condizioni di abbandono morale e materiale. Il legislatore riconosce in questo modo la depressione post parto della puerpera

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