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IL SENSO DI COLPA IN PSICOANALISI
ORIGINE DEL SENSO DI COLPA
Colpa, del latino culpa, secondo la definizione data dal dizionario,
significa:
• 1-azione contraria alle norme morali
• 2-comportamento negligente, imperito o imprudente da cui deriva
un danno agli altri
• 3 crimine, dolo, reato
• 4-peccato, mancanza
• 5-rimorso conseguente a un azione ritenuta ingiusta, immorale.
Rimorso, del latino rimosus, significa “pieno di fessure o buchi”,
buchi che vengono da “rimordere,” “mordere di nuovo”.
Rimorso è il tormento che si prova per la coscienza di aver fato
del male e non il bene che c'era possibile.
In Totem e Tabù, Freud studiò il conflitto edipico nell'orda
primitiva, dominata da un padre - capo - potente. I fratelli, in questo
tipo d'organizzazione sociale, s'associarono per uccidere il padre e poi
divorarlo Questo cannibalismo fu interpretato come un intento d’identificazione
con il padre incorporandone una parte. Quando l’odio dei figli fu
soddisfatto emersero i sentimenti affettuosi dando luogo al rimorso e
al senso di colpa. Il padre morto diventa il totem, e nacque il tabù
dell'incesto- la rinuncia alle donne dell’orda, e l'istituzione
dell’esogamia.
Questa visione patriarcale implicita nella teoria psicoanalitica, è
oggi ampliata con la moderna antropologia, la storia delle religioni e
gli studi dei miti (Mircea Eliade).Il patriarcato e un'organizzazione
economico -sociale molto posteriore nell’antropogenesis e sociogenesis.
Espressione del Neolitico, implica la scoperta dell'agricoltura.
Il mito è la forma più arcaica di conoscenza che cerca di
spiegare l’origine delle cose, della vita, della morte. E una vera
codificazione della saggezza pratica che prende carattere religioso.
Religione deriva de “Religio-onis,” significa “il legame
o l'unione con la divinità”, intendendo per divinità
ciò che genera, ciò che nutre, ciò che permette la
vita. L’uomo del Paleolitico, Homo Sapiens- dopo circa due milioni
d'anni d'umanizzazione è il nostro più vicino e antico antenato.
Vive della caccia, la pesca e il raccolto de piante e tuberi. Ciò
che la Madre Natura offre.
Vivere della caccia, uccidere per vivere, versare il sangue dell'animale,
un sangue uguale al proprio, crea, attraverso i millenni una solidarietà
mistica tra l’uomo e l'animale: Questo viene idealizzato e deificato,
mutato, trasformato in un dio, perché permette la vita. Diventerà
uno de i suoi dei, e i suoi Totem.
Se il dio e “ di ciò che si vive”- uccidere il dio
-pianta, il dio -animale, genera sia il ringraziamento sia il rimorso.
Il sacrificio rituale è uno scambio con il dio =se lo ringrazia
per ciò che ha dato= Il rimorso è invece espressione della
colpa. Colpa per averlo mangiato però ogni volta, morsico di nuovo.
Ho la coscienza d'avere fato male e non il bene che era possibile. Il
sacrificio, (“umano, animale o vegetale”), e un ringraziamento,
una restituzione alla Madre natura, ciò che da lei si è
preso.
Vediamo così come nel senso di colpa, c’è implicito
il dolore (conscio o inconscio) per la propria aggressività.
Responsabile e chi rispondere, chi se prende l’incarico, il compito,
chi e capace d’assumere un'azione.
ISTANZE DELL' APPARATO PSICHICO. ES, IO, SUPER IO
Nella teoria psicoanalitica, il senso di colpa (Freud) è il risultato
di un conflitto fra l'Io e il Super Io che si manifesta come una necessità
di castigo. Una delle fonti importanti di questo conflitto e costituita
da alcune pulsioni provenienti dall’Es.
Questo modello chiamato “topologico” dell'apparato psichico,
completa una prima concettualizazione, un modello dinamico della mente,
con la divisione in conscio, preconscio e inconscio. Un. sistema in costante
interazione.(Vedere allegato pagina 5.)
Nell'Es regge il processo primario e il principio del piacere.
La funzione del Io è: la percezione, l'adattamento alla realtà,
(principio de realtà) e la sintesi, l'unione di tendenze opposte.
La funzione sintetica del Io permette il far concordare gli impulsi provenienti
dell'Es con le esigenze della realtà. Più le intimazioni
che vengono del Super io.
Il senso di colpa è l'espressione di un conflitto intrapsiquico,
espressione dell'ambivalenza e dell’eterna lotta tra aggressività,
o destruttività, e la tendenza verso la vita, la costruttività,
l’unione, l’amore.
Il contenuto psicologico della colpa è “Non sono buono, mi
merito un castigo”- La ricerca inconscia di un castigo, porta a
volte al fallimento, al crimine, alla delinquenza, alla malattia mentale
o psicosomatica.
Freud distingue due origini del senso di colpa: 1- una e la paura dell'autorità
esterna, 2- l’altra, posteriore, e la paura del super io-(o coscienza
morale) vale a dire le autorità interiorizzate. La prima ci porta
alla rinuncia al piacere, per paura del castigo. La seconda ci porta all
necessità di castigo, alla necessità d'espiazione. Il Super
Io che giudica e vigila da dentro sottomette al Io, per angoscia, per
la paura di perdere l'affetto e la protezione delle figure significative.
Nell'adulto, molte volte il “destino”, se avverso, sostituisce
le figure genitoriali, “le disgrazie” significano che “non
si è più amati dall'autorità suprema, gli dei, ”
o il meritato castigo per la propria aggressività. Molte volte,
il destino non è altro che lo stesso soggetto, (con il suo senso
di colpa inconscio), che provoca a se stesso, mediante la coazione a ripetere,
le situazioni che le sono avverse.
In ogni nevrosi si cela una certa dose di senso di colpa (inconscio),
che a sua volta, rafforza i sintomi utilizzandoli come castigo. Castigo
rivolto a se stessi, (masochismo), o verso l’esterno, (sadismo.)
L'aggressività che caratterizza il Super Io, (super-io sadico)
dominato dalla destruttività, diventa l'esigenza di punizione Il’
Io lo manifesta sottometendosi al Super Io, Il sentimento di colpa e l'espressione
di questa relazione disturbata.
Caso clinico: La dipendenza del Io ad un super io sadico possiamo vederla
nel seguente caso clinico. Il paziente che chiameremo P. è il 4
figlio maschio, in una fratia de cinque fratelli .Educato come una bambina
dalla madre, felice de aver avuto un anno dopo di lui, la 5° e ultima
figlia, finalmente femmina. Deriso dai fratelli perché “checca,”
con un padre assente, che delegava alla moglie tutti i compiti educativi.
La madre educa i figli “con metodi fascisti “secondo la mentalità
de, l'epoca” mi dice in una in seduta. Castigato dai maestri e punito
per le tendenze omosessuali, che emergono nella prima adolescenza, a venti
anni realizza una coppia eterosessuale, che lo allontana dalla omosessualità
e lo libera del terrore del emarginazione. Quando questa copia, anni dopo,
fallisce, per la riemergenza degli impulsi omosessuali, lui distrugge
quanto aveva costruito, “per pagare le colpe della sua relazione
omosessuale.” Un omosessuale non procrea, per questo mi sento in
colpa” mi confida in una seduta. Peccato, del latino pecca, ha il
significato di mancanza. Questo e ciò che manca ad un omosessuale.
C’è il piacere con l’altro, però manca la procreazione.
Riesce a fare una seconda copia eterosessuale e ad avere un figlio. Però
il senso di colpa per gli impulsi omosessuali, ritornano. Questa colpa
persecutoria, espressione della dipendenza al super-io sadico, provoca
la malattia psicosomatica: intensi mal di testa, e insonnia, incapacità
di continuare a lavorare, che lo portano alla consulenza psicoanalitica.
Il piacere sessuale è stato perseguitato nella nostra cultura.
La masturbazione e stata colpevolizzata come un peccato. Nella masturbazione,
manca l’altro, il piacere si ottiene solo con se stessi ,da se stessi,
e si nega l’altro Nel delitto di Onan, invece, la colpa, ciò
che manca, è la donna, Il crimine sarebbe il buttare via il seme.
Il seme, anziché fecondante, va gettato perso. Questa morale, che
partendo della biologia si trasforma in sociale, è alla base della
sopravvivenza umana diventa poi, interiorizzata, psicologica, individuale.
Nelle personalità psicopatiche e/o sociopatiche, si osserva una
totale negazione della colpa. Il torturatore è il suo paradigma.
Diceva uno di loro ad un suo torturato:” no si sente colpa quando
si tortura ad un prigioniero, ciò che si tiene in mano non è
una persona, sino una cosa.” Molti politici e capi di stato, agiscono
distruttivamente, e senza colpa, “per il bene comune”. Se
ci fosse conflitto tra ciò che pensano e ciò che fanno,
porterebbe loro alla malattia mentale, o alla malattia psicosomatica.
COLPA PERSECUTORIA. COLPA DEPRESSIVA
Melanie Klein distingue due tipi di colpa: la colpa persecutoria, (destruttiva)
e la colpa depressiva, capace di riparare sia el Io sia i suoi oggetti.
L’essenza della colpa risiede nel sentimento che il danno fato all'oggetto
amato è causato dagli impulsi distruttivi del soggetto, che porta
alla necessità: o di annullare o di riparare questo danno.
La invidia, in un Io molto precoce e immaturo, sentita verso un oggetto
che ha e non da, incapace di tollerare la frustrazione per la fragilità
dei primi mesi di vita, provoca sentimenti d'intenso odio, ostilità,
e colpa, sentita come una persecuzione. L’oggetto che la provoca,
diventa persecutorio.
Le principali emozioni che intervengono nella colpa persecutoria sono:
il risentimento, il dolore, la disperazione, il timore, gli autorimproveri,
portando alle malattie regressive di tipo narcisistico, come la schizofrenia,
la melancolia, o l’ipocondria.(Lutto patologico). La caratteristica
è l’attuazione masochista del io sotto il segno del odio
destruttivo.
Nella colpa depressiva, esiste discriminazione tra passato e presente
e c’è anche prospettiva di futuro. I sentimenti più
importanti della colpa depressiva sono: la preoccupazione per l’oggetto
e per l’io, la pena, la nostalgia, la responsabilità. Si
manifesta nel lutto normale con un io capace di sublimare e di riparare,
sotto il segno dell'amore e dell'istinto di vita. La colpa depressiva
possiamo chiamarla senso di responsabilità, la capacità
di rispondere davanti ad un danno, e d'avere la maturità di prendersi
il compito de fare il lutto, e riparare ciò che si è distrutto.
Crescere, maturare, significa poter trasformare la colpa persecutoria
in senso di responsabilità.
BIBLIOGRAFIA
Grinberg Leon, Colpa e Depressione, Edizioni Il Formichiere, Milano, 1977.
Mircea Eliade, Storia delle Credenze e Idee Religiose. Biblioteca Universale
Sansoni, Firenze, 1990.
Sartori Maria Gabriella, Desaparecidos, Violenza e Salute Mentale, Nova
Cultura Editrice, Rovigo, 1995.